NUOVA MAPPA DEI CONTAGI

Con l’aumento dei contagi in alcuni paesi europei a causa del diffondersi della variante delta (o indiana) del virus Sars-Cov-2, tornano purtroppo anche alcune restrizioni nei paesi più colpiti. Vediamo di seguito la nuova mappa dei contagi.

LA NUOVA MAPPA DEI CONTAGI

L’Ecdc (European Centre for Disease Prevention and Control) ha pubblicato pochi giorni fa la nuova mappa aggiornata dei contagi dove sono presenti paesi a rischio medio (Irlanda, Olanda, Svezia e Finlandia).  Ci sono paesi, invece, dove i contagi stanno già correndo (Cipro, Spagna e Portogallo).

SPAGNA E PORTOGALLO

In Portogallo sono appena entrate in vigore nuove restrizioni. All’interno del Paese: chi entra (oltre ai requisiti generali di ingressi) e vuole soggiornare in albergo o in case vacanze come deve presentare un test negativo Covid-19, un attestato vaccinale o la prova di una recente guarigione. Nel fine settimana in 60 località ad alto rischio Covid-19, tra le quali Lisbona e Porto, viene chiesto un attestato vaccinale o di guarigione per poter mangiare all’interno dei ristoranti. Dal 2 luglio è inoltre in vigore nuovamente il coprifuoco a Lisbona e Porto, dalle 23 alle 5 di mattina. In altri 16 comuni (compresa Lisbona) bar e ristoranti dovranno chiudere alle 22.30 in settimana e alle 15.30 nel weekend.

In Spagna la situazione è difficile soprattutto nelle Baleari e in Catalogna, forse anche a causa della recente decisione di non chiedere più come requisito di ingresso neanche il tampone dai paesi di provenienza a rischio basso. Così altri paesi europei stanno già correndo ai ripari.

La Francia sconsiglia di viaggiare in Spagna per l’estate, mentre la Germania ha reinserito tutto il paese nella lista dei paesi più a rischio. Le regioni stanno man mano reintroducendo alcune restrizioni come il coprifuoco notturno, mentre per l’ingresso per ora l’unica variazione è la richiesta di test Covid-19 (senza quarantena) per chi proviene dal Regno Unito.

L’Italia sta valutando l’opportunità di applicare anche per Spagna e Portogallo la quarantena al rientro di 5 giorni già attiva per il Regno Unito. Una decisione in merito è attesa per questa settimana.

REGNO UNITO

In Regno Unito l’incremento dei contagi è già iniziato da qualche tempo, e c’è preoccupazione per l’abbandono quasi totale delle misure di contenimento del contagio (mascherina, distanziamento, ecc.) prevista a partire dal 19 luglio.

È ancora attiva almeno fino a fine luglio la quarantena di 5 giorni al rientro in Italia.

MALTA

Anche se i numeri non sono ancora preoccupanti, sono diversi i focolai di contagi a Malta, compreso quello che riguarda 140 ragazzi italiani che sono bloccati da giorni in quarantena nei Covid-hotel senza poter tornare in Italia.

Le autorità maltesi hanno comunque deciso di correre ai ripari annunciando che, a partire dal 14 luglio potranno recarsi a Malta esclusivamente i possessori di certificato EU COVID-19 che attesta il completamento, da almeno 14 giorni, del ciclo vaccinale contro il COVID-19. Saranno quindi esclusi i possessori di tampone negativo. Inoltre i minori non accompagnati non potranno entrare nel paese, e le scuole di lingua saranno temporaneamente chiuse.

ASIA

In Giappone l’impennata di casi ha portato alla recente decisione di svolgere le prossime Olimpiadi completamente senza pubblico, nemmeno quello giapponese. Le autorità di Tokyo hanno decretato un nuovo stato d’emergenza sanitario, il quarto in Giappone dall’inizio della pandemia. Prevede tra l’altro la limitazione degli orari di apertura di bar e ristoranti e il divieto di vendita di alcoolici.

In Australia metà della popolazione è soggetta a chiusure o lockdown, tra Sidney, Brisbane e Perth.

La Corea del Sud ha iniziato dalla scorsa settimana un lockdwon con chiusura di scuole, bar, locali notturni e limitazione a due persone per gli incontri serali, dopo le ore 18.

In Malesia è in vigore in molte città un lockdown molto restrittivo già dai primi di giugno.

La Thailandia ha deciso di chiudere i negozi non essenziali per 14 giorni, di rafforzare i controlli sugli spostamenti e di allestire un ospedale da campo nel terminal dell’aeroporto di Bangkok.

In Vietnam ci sono restrizioni agli spostamenti nella città di Ho Chi Minh.

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